venerdì 18 maggio 2007

Forza Relativa Comparativa

In una fase rialzista gli indici delle borse sono a rappresentare l’entità dei profitti via via accumulati. Ovviamente un indice e’ il compendio dei titoli in esso contenuti, e la sua sorte dipende dai titoli stessi.
I Fondi Comuni d’Investimento hanno come obbiettivo quello di replicare, o se possibile battere l’Indice (benchmark) per mostrare la competenza dei loro gestori. Per poterlo battere questi devono individuare fra le varie azioni che lo compongono quelle che esprimono maggiormente la loro forza rialzista. Se un indice cresce anche le sue azioni crescono, ma non tutte. Alcune salgono molto, altre faticano, altre ancora scendono: l’Indice le rappresenta tutte. Il gestore dovendo piu` o meno comprarle tutte, cerca pero` di caricare il portafoglio del suo Fondo con quelle azioni che ritiene piu` interessanti, ovvero che avranno un rendimento maggiore delle altre; cosi` facendo, e se avrà avuto ragione, il rendimento della sua gestione batterà l’Indice benchmark ed il suo Fondo aumenterà di prestigio (e anche i suoi emolumenti).
Nell’esempio in figura, abbiamo inserito nel plot il grafico dell’ S&P/MIB (rosso) e di Capitalia (nero). In apparenza sono assai simili fra loro, tuttavia ciò che fa la differenza e’ la loro “gestione”. Per capire quando e’ piu` forte Capitalia, e quando lo e’ di piu` il suo Indice (S&P/MIB), ho inserito un oscillatore che compara la forza relativa di ambedue i soggetti: se e’ piu` forte Capitalia l’indicatore si porta sopra allo zero, viceversa si porta al di sotto. L’indicatore non e’ un Trading System, serve solo a capire se si e’ fatta la scelta giusta rispetto all’andamento degli altri titoli dello stesso segmento. Un esempio illustrerà meglio il concetto.


Ho inserito nel plot del grafico alcune rette verticali nei punti piu` significativi in cui l’indicatore attraversa la linea dello zero. Sono rosse quando scende e nere quando sale. L’intervallo tra l’una e l’altra mostra quando sarebbe stato opportuno investire sull’Indice, o su Capitalia.
Dalla prima retta rossa alla nera abbiamo alternativamente:
1) 40000/31030 (-22,42%) 4.50/2.50 (-44%);
2) 31030/27770 (-10,50%) 2.50/2.23 (-10,8%);
3) 27770/23100 (-16,81%) 2.23/1.22 (-45,29%);
4) 23100/26890 (+16,40%) 1.22/2.33 (+90,98%);
5) 26890/27350 (+1,71) 2.33/2.32 (-0,01%);
6) 27350/32340 (+18,24%) 2.40/4.30 (+79,16%).
Le perdite reali dell’ S&P/MIB sono del -45,20%, mentre per Capitalia del -81,77%; poi con la ripresa del rialzo: +37,40 per l’Indice e +252,46% per Capitalia. Come si vede quest’ultimo grande recupero del titolo serve solo per tornare al punto da cui si era partiti. Per l’Indice invece c’e’ ancora strada da fare. Tutto questo si riferisce esclusivamente alla parte visibile nel grafico a partire dalla prima verticale rossa.
Ora la considerazione e’ la seguente:
Nei casi 1) e 3) la perdita di Capitalia sarebbe stata quella dell’indice, per cui anziché il -44% e poi il -45%, avremmo perso il –22% e il –17% [nel caso 2) si sarebbe perso comunque, ma non si poteva sapere, per cui aggiungiamo un altro –11%].
Nei casi 4) e 6) l’indice ci concedeva un recupero del +16% e del +18%; ma il ritorno su Capitalia ci avrebbe fatto recuperare il +91% prima, e il +79% poi [il caso 5) e’ quasi indifferente (+1,7%)]. Immaginando di non uscire mai dalle posizioni, ma solo sostituendo l’investimento ora con l’uno, ora con l’altro, magari usando al posto dell’Indice un ETF sull’ S&P/MIB, avremmo perso poco meno della metà del capitale durante la discesa, ma poi l’avremmo recuperato quasi tutto nel primo strappo al rialzo (+91%), e guadagnando alla grande nel periodo successivo (+79%).
Quella mostrata e’ piu` o meno la strategia di un gestore, che non potendo vendere tutto, al contrario di un privato investitore, si adopera per limitare i danni. Ricordiamocene per il futuro, e soprattutto non innamoriamoci delle azioni che perdono.

martedì 15 maggio 2007

Il testa e spalle

Si sente parlare spesso di questo modello grafico; purtroppo la maggior parte delle volte lo si fa a sproposito. Soprattutto e’ impossibile prevederlo, salvo poterlo ipotizzare ogni volta che i prezzi disegnino una parte del modello, ma allora si finirebbe col vedere teste e spalle dappertutto, visto che in fondo il modello e' assimilabile ad una normale figura di trading range.
Generalmente esso si presenta cosi': /\/\/\ come una serie di tre onde appoggiate su un supporto, con l’onda centrale più alta delle altre due (la testa) e le due laterali di fianco a formare le spalle. L’immagine può anche essere capovolta, con le tre onde respinte da una resistenza con l’onda centrale più bassa delle altre due che l’affiancano. Il primo e’ detto testa e spalle ribassista ed e’ completato nel momento in cui i prezzi bucano il supporto; il secondo e’ detto testa e spalle rialzista e si completa con la rottura della resistenza. Entrambe le figure, una volta completate, hanno conseguenze assai maggiori delle normali aspettative, costituendo cosi` uno strumento previsionale molto efficace. In particolare il modello rialzista ha un’efficacia tale, che spesso lo porta a segnare obbiettivi impensabili.
Naturalmente sto parlando del VERO testa e spalle, non di quello con cui molti analisti dell’ultima ora si riempiono la bocca. Questa figura e’ più frequente di quello che si crede, perché in sostanza non e’ niente altro che una comune fase di congestione o di trading range, per cui i suoi effetti saranno quelli ascrivibili a questi tipi di modello.
Il vero testa e spalle invece, come ci insegnano i padri dell’analisi tecnica, non e’ cosi` frequente, ed e’ da considerarsi tale solo se compare in cima o in fondo ad un trend. Per esser chiari: dopo un lungo rally i prezzi vanno a formare l’ennesimo massimo, poi tornano ad appoggiarsi al minimo precedente (spalla sinistra) da cui ripartono segnando un nuovo massimo, cui segue il solito pullback, solo che anche questa volta i prezzi finiscono sul supporto statico (testa) e partono nuovamente verso l’alto, pero` stavolta rigirano prima di arrivare alla quota precedente, dirigendosi di nuovo verso il supporto (spalla destra). La figura ora e’ riconoscibile, manca solo il suo completamento: lo sfondamento del supporto.
Un ruolo significativo e premonitore dell’inversione della tendenza e’ dato dal comportamento dei volumi durante la costruzione della figura ribassista. Questi si espandono durante la formazione della spalla sinistra e della testa. Al completamento della spalla destra i volumi sono visibilmente inferiori alle due onde precedenti: il carburante e’ finito, le “mani forti” hanno mollato i titoli del loro portafoglio durante le due onde precedenti: quella che seguirà non sarà la solita correzione più o meno fastidiosa, bensì una vera e propria inversione della tendenza primaria, con le conseguenze devastanti che essa comporterà per il “parco buoi”. Cosi` e’ sempre stato e sempre sarà, nel senso che le “mani deboli” non avendo l’esperienza e gli strumenti per misurare il polso al mercato, commetteranno sempre gli stessi inesorabili errori.
L’esatto contrario avviene invece all’inizio di un grande rialzo, fase in cui le mani forti si rendono conto che il peggio e’ alle spalle e comprano lentamente senza fa salire troppo i prezzi. Dal canto loro, le mani deboli ignorano il tutto, ancora scombussolati dall’enorme batosta ricevuta.
Ovviamente i minimi o i massimi del mercato possono essere caratterizzati da modelli grafici diversi dal testa e spalle, come per esempio il doppio o triplo massimo (minimo), di cui il testa e spalle e’ un parente stretto, ma il significato e’ pressappoco lo stesso: la rottura di un modello grafico delimitato da una trendline di lungo-lunghissimo periodo, seguita dalla rottura di un supporto (o di una resistenza), anche se non necessariamente in quest’ordine, e che decreterà l’inizio di una nuova tendenza primaria.

A
L’esempio nella figura, che rappresenra il titolo Lufthansa, e’ emblematico: il testa e spalle nel cerchio rosso e’ vero, perché compare in un trend rialzista: notare la trendline che viene rotta durante la formazione della testa; la neckline (linea del collo), ossia il supporto, rappresenta l’ultimo ostacolo che si frappone al completamento della figura. Il testa e spalle rialzista in formazione nel cerchio verde e’ falso, perché compare in un trend già al rialzo ed e’ una normale correzione; resta comunque valido il segnale tecnico che dovesse scaturire alla rottura della resistenza, impropriamente etichettata come “neckline”.

venerdì 11 maggio 2007

Rendimento

Il rendimento delle azioni e' aggiornato settimanalmente al lordo di commissioni bancarie e tasse sul capital gain.

Questo il rendimento dell’indice dopo 7 settimane:
SP/MIB = +4,89%. Su base annua = +36,32%

E questo il rendimento delle 5 azioni consigliate nello stesso periodo:
AEM = +5,86%. Su base annua = +43,53%
Cementir = +18,26%. Su base annua = +135,65%
Class Edit
= +2,78%. Su base annua = +20,65%
Fiat
= +12,59% .Su base annua = +93,53%
Fondiaria-Sai = +0,67. Su base annua = +4,98%
Per un rendimento medio complessivo del +8,03%.
Su base annua = +59,65%

Le nostre azioni battono l’indice con un +3,14%.

A
Dopo 52 setimane, i guadagni o le sofferenze coincideranno con il calcolo su base annuale.

mercoledì 9 maggio 2007

Gli ETF strutturati

E' partita ieri, martedì 8 maggio, la quotazione del primo ETF strutturato: Il "Lyxor ETF DJ Euro Stoxx 50 BuyWrite".
A
Gli ETF strutturati si differenziano dagli ETF tradizionali in quanto consentiranno all'investitore di replicare l'andamento degli indici benchmark con effetto leva (ETF con leva finanziaria) oppure permetteranno di proteggersi da eccessivi ribassi del mercato di riferimento (ETF con protezione parziale del capitale). Anche questa tipologia di OICR (Organismi d'Investimento Collettivi del Risparmio) indicizzati sarà disponibile in Borsa nei prossimi mesi.
A
Il Lyxor ETF DJ Euro Stoxx 50 BuyWrite è il primo ETF che ha come obiettivo quello di replicare la performance di un indice di strategia: il Dow Jones Euro Stoxx 50 BuyWrite, costituito da una posizione "lunga" sull'indice Dow Jones Euro Stoxx 50 Total return, e da una posizione "corta" su un'opzione call out of the money del 5% sullo stesso indice che viene rinnovata mensilmente. Questa strategia definita "BuyWrite" o "Covered Call" consente di generare un rendimento più elevato (rispetto all'indice Dow Jones Euro Stoxx 50) nelle fasi di stabilità o di leggero ribasso, ma inferiore in caso di forti rialzi.
A
Queste le principali caratteristiche dell'ETF:
Lyxor ETF DJ Euro Stoxx 50 BuyWrite.
Commissioni totali annue (TER): 0,40%.
Codice ISIN:FR0010389205.
Codice di negoziazione: DJBW.
Multiplo: 1/10 volta l'indice benchmark.
Valuta di negoziazione: Euro.
Dividendi: L’emittente si riserva la possibilità di distribuire la totalità o parte dei proventi e/o di capitalizzarli.
Specialista: Société Générale S.A.

Per saperne di più vai sul sito di Borsa Italiana.