giovedì 18 ottobre 2007

Se i mercati occidentali indugiano, il Brasile vola alto



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Sul mercato degli ETF Brasile nella sez. Mercati Emergenti ho trovato l’ iShares MSCI Brasil ETF. Lo storico e’ molto buono perché inizia dal 2000 e può essere usato per qualsiasi tipo di analisi.
Dopo un minimo a 5,50 stabilito nell’autunno 2002, le quotazioni hanno iniziato la loro ascesa in cinque onde secondo lo schema di Elliott, fino a toccare un massimo a 80 (+1354,54%), da cui hanno accennato a correggere debolmente proprio in questi giorni.
L’ultima onda, la quinta, si sta movendo attraverso un pattern chiamato expanded triangle (triangolo esteso) con struttura 3-3-3-3-3, tecnicamente di natura correttiva, essendo il modello che la compone a tre sub-onde, ma nella realtà, secondo quanto affermato dallo stesso Elliott, assimilabile ad un’onda azione che a causa della forza intrinseca del trend, pur tentando di correggere non vi riesce, dando luogo così a questa broadening formation (formazione allargata). Questa figura si riscontra in onda 5 e in onda C, di solito annunciando un’inversione di tendenza, ovviamente riferita al grado in esame.
Dal punto di vista psicologico l’aspetto di questa onda e’ spiegabile dal fatto che essendo i prezzi molto alti gli investitori, scambiando il modello a tre onde per una correzione, fuggono dal mercato provocando repentine discese, e gli stessi a loro volta, vedendo che il rialzo non e’ ancora terminato, rientrano ancora a prezzi ben piu` alti provocandone una spinta ancora maggiore. La discesa che segue al termine di questo tipo di onda e’ drammatica, e spesso si arresta nel territorio dell’onda 1 di pari grado (overlap wave 1), in questo caso in area 45/50.
Il grafico proposto mostra come si sia giunti a toccare il bordo superiore della formazione, ed in basso la divergenza negativa con i volumi, mentre l’ MACD segnala l’approdo ad un livello dal quale in precedenza ha sempre corretto. A questo proposito sara` molto utile verificare la tenuta della MM a 3 mesi, che in questo grafico e’ sempre stata un buon punto di riferimento nell’individuazione dei ritracciamenti di grado superiore. La MM a 1 anno invece non e’ riuscita in piu` occasioni a frenare le correzioni di un certo livello, mentre quella a 18 mesi si e’ rivelata un ottimo indicatore.

mercoledì 17 ottobre 2007

Uno sguardo sull’ETF Lyxor DJ Euro Stoxx 50



Un Indice che merita attenzione e` quello sull’ Eurostox50, che a giugno, e poi a luglio, ha toccato quota 46,80. Questi e` un indice che comprende al suo interno le maggiori 50 azioni europee (bluchips).
Dopo il minimo a 18,50 realizzato nel marzo 2003, l’indice europeo si e` riportato nei quattro anni successivi fino a toccare quota 38.50, da cui ha iniziato un’importante correzione che lo ha ridimensionato in un solo mese a 34,30. Da quel livello non senza fatica, e dopo aver sondato in un paio di occasioni quota 35.00, ha poi rotto gli indugi e attualmente si trova a quota 39.00, ossia a ridosso della succitata resistenza.
Nel grafico e` stato inserito un trading system (TS) che colora le barre dei prezzi come un semaforo che dia via libera o uno stop agli investimenti su questo Indice.
Le due medie mobili (MM) inserite sono rispettivamente a uno e tre mesi: la prima e` utile per chi voglia anticipare i vari cambiamenti di direzione tentando di cogliere i minimi e i massimi; la seconda e` piu` adatta a chi preferisca evitare il su e giù dei prezzi, evitando inutili costi operativi rinunciando perciò a sfruttare maggiormente il movimento dei prezzi.
Per quanto concerne l’operatività su questo prodotto finanziario va tenuto conto del fatto che MM, MACD e lo stesso TS hanno sempre concordato col movimento dell’ Eurostox50, tuttavia dover entrare in acquisto proprio in una fase in cui sembra esservi una perdita di forza parrebbe azzardato e tecnicamente sconsigliabile. Il grafico proposto e’ quello dell’ ETF Euro Stoxx 50 Lyxor, a causa del suo storico piu` lungo, ma anche gli altri come l’ ETF Db-X-Trackers DJ Eurostoxx 50, e l’ ETF iShares DJ Euro Stoxx 50 vanno ugualmente bene.

sabato 13 ottobre 2007

Taiwan, un mercato molto promettente


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L’indice di Taiwan chiude la settimana in calo del –1,26%. Dopo una violenta discesa che ha condotto i prezzi a segnare un minimo nell’ottobre del 2001, le quotazioni hanno ripreso lentamente la via del rialzo, e superata la lunga congestione del 2004/2006, i prezzi hanno subito un’accelerazione che li ha condotti al test dei 9800 pt. area che sembrano “sentire”.
L’inizio del recupero e’ avvenuto con una fortissima reazione, che ha spinto i prezzi in un solo anno a realizzare un massimo a circa 6500 nel 2002. Poi una violenta discesa fino a 3900, e da lì la vera ripartenza che ancora si protrae.
Allo stato attuale i prezzi sono inseriti in un’onda (3) di grado Primario, che a sua volta oscilla all’interno di una piu` vasta onda III di grado Ciclo, per cui le prospettive per questo Indice paiono promettere bene. Il supporto piu` importante si colloca a 8000, e se la resistenza di 9800 non venisse superata i prezzi potrebbero tornare a testare il livello citato.
Un modo per scommettere su questo indice ci viene offerto dall’ ETF db MSCI Taiwan, oppure dall’ ETF iShares MSCI Taiwan. Quest’ultimo di recente ha avuto una vera e propria impennata dei volumi, per cui sembrerebbe abbastanza interessante; oltre tutto e’ sul mercato dal marzo 2006, mentre l’altro e’ stato quotato nel luglio scorso.
Caratteristica di questo Indice e’ la volatilità che l’accompagna: infatti e’ capace di forti escursioni di prezzo in breve tempo, ma e’ anche capace di forti ridimensionamenti abbastanza rapidamente. Per tali caratteristiche si rende necessario un monitoraggio attento, ed e’ sconsigliabile all’investitore che voglia mantenere un basso livello di rischio. La reazione dei prezzi alle MM a tre mesi e ad un anno e’ discreta, ma non eccezionale (ciò a causa dei ritracciamenti molto profondi che lo hanno finora caratterizzato). Possibile comunque un maggior adeguamento ad esse qualora i prezzi descrivessero l’andamento parabolico che si stanno accingendo a disegnare. Attenzione alla forte resistenza a 10300, triplo massimo di lunghissimo periodo.

lunedì 1 ottobre 2007

Che pensare del forte rialzo del settore del grano?



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Dopo una lunga base di minimi a circa $250 ed escursioni massime attorno a 450, - ad eccezione del 1980 ($550) e del ’96 ($600) – i prezzi sul finire del 2006 si sono portati con forza in area 550, e da qui nel mese di giugno hanno superato la massima resistenza stabilendo un nuovo record venerdì scorso, 28 settembre, chiudendo il mese a 939.
Come si evince dalla grafica i prezzi si sono letteralmente impennati, e quanto prima necessiteranno di un consolidamento che ne ridimensioni la tendenza visibilmente insostenibile. Anche l’analisi riferita alla metodologia elliottiana sembra d’accordo con questa affermazione. Vediamola nel dettaglio.
Dopo la fase di accumulazione prodottasi durante il periodo che va dal 1999 al 2002 (250-300 dollari), le quotazioni hanno subito una prima impennata sino a 420, formando la prima importante onda I di grado superiore (Ciclo). Da quel punto un nuovo consolidamento di un altro paio d’anni, a seguito del quale si e’ prodotta l’onda (1) di grado Primario. Altro consolidamento - onda (2) - e parte la terza onda (3) che si arresta su una vecchia resistenza a 550. Da quel momento i prezzi si arrestano fino a formare un minimo a circa 450 dollari il marzo scorso - onda (4). Segue una serie di sotto-onde Intermedie a forzare e poi sfondare il precedente canale rialzista, andandone a formare un altro di elevatissima inclinazione, e tuttora in corso.
Sommando i vari stadi, ci troveremmo sulla parte terminale di un’onda (5) Intermedia, di una (5) Primaria, di una III Ciclo (extension 5). Traducendo il tutto – e se il conteggio risultasse corretto – i prezzi stazionerebbero in prossimità della parte terminale di un’onda III di grado Ciclo, cui seguirebbe gioco-forza una sequenza ribassista di pari grado, ovvero onda IV, presumibilmente veloce e abbastanza profonda coerentemente alla fase appena trascorsa. Il forte livello d’ipercomprato raggiunto dell’oscillatore in basso evidenzia la criticità del momento.
Ora la domanda su quanto potrà ancora durare il movimento rialzista, o se sia già bello che finito, non ha molto significato perché un ingresso a questi livelli avrebbe senso solo in caso di stretto trading, oppure nell’eventualità si volesse intervenire con un PAC (piano di accumulo capitale) nella convinzione di sfruttare la prossima onda V (ovviamente sperando che la conta delle onde sia azzeccata).
Gli ultimi cinque mesi hanno registrato questo andamento percentuale: +6,49; +12,57; +8,25; +21,75; +22,43. Chi fosse interessato a continuare a scommettere su questa commodity, potrebbe farlo con le dovute valutazioni tramite l’ ETC DJ-AIG WHEAT SUB INDEX, leggendo tutte le informazioni sul sito
Borsa Italiana.