lunedì 26 maggio 2008

S&P/Mib (future): vediamo cosa ci riserva Elliott


Ho visitato molti siti e blog finanziari e molti di essi si sbilanciano in ipotesi alquanto pessimistiche a causa di una correzione accentuata dallo stacco dei dividendi di lunedì 19. Concordo col fatto che la risalita di queste settimane sia una reazione al trend ribassista di lungo periodo, tuttavia non sarei così precipitoso: una regola da considerare dice che il mercato solitamente fa il contrario di quello che tutti pensano.
Ho già espresso il mio pensiero riguardo allo stacco, per questo torno ad esaminare il future dell’ S&P/Mib secondo quello che mi pare un conteggio plausibile delle onde di Elliott.
La risalita dei prezzi dal minimo del 20 marzo, onda (3), e’ assimilabile ad un impulso a cinque onde terminante in A. Da quel punto mi sarei atteso una correzione inferiore al minimo precedente segnato come sotto-onda iv; invece si e’ proseguito ininterrottamente fino al punto marcato con C, che per ora rappresenta anche il top del movimento. Mi sono allora trovato costretto a segnare come B la prima correzione disponibile.
Che C, e quindi onda (4), sia terminata e’ ancora da dimostrare in quanto i minimi sono ancora tutti al disopra delle trendlines tirate dalla sotto-onda iv o dalla B.
Una soluzione potrebbe essere quella di spostare sul punto iv la B e la A sul iii, così da avere nella C un triangolo esteso, ma allora l’impulso A di cui sopra andrebbe a farsi benedire. Un’altra possibilità sarebbe quella di considerare come sotto-onda v l’intera sequenza da iv a C (expanded triangle), ma così tutto il rimbalzo sarebbe solo una A, e la sequenza B-C scomparirebbe.
Come si vede e’ tutt’altro che semplice ricomporre il puzzle, pertanto rimanderei le decisioni alla conferma del breakout dell’ultimo minimo di 32520, attualmente il solo elemento tecnico chiarificatore. Personalmente nutro seri dubbi che la reazione iniziata a marzo sia esaurita (o che si esaurirà con la prossima correzione), perciò non escluderei che la dibattuta onda (4) sia in realtà solo la prima parte del movimento di reazione, e cioè A (anche perché spesso tali onde sono piatte). La (5) pertanto potrebbe farsi attendere ancora per un altro po’ di tempo.

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