lunedì 26 maggio 2008

S&P/Mib (future): vediamo cosa ci riserva Elliott


Ho visitato molti siti e blog finanziari e molti di essi si sbilanciano in ipotesi alquanto pessimistiche a causa di una correzione accentuata dallo stacco dei dividendi di lunedì 19. Concordo col fatto che la risalita di queste settimane sia una reazione al trend ribassista di lungo periodo, tuttavia non sarei così precipitoso: una regola da considerare dice che il mercato solitamente fa il contrario di quello che tutti pensano.
Ho già espresso il mio pensiero riguardo allo stacco, per questo torno ad esaminare il future dell’ S&P/Mib secondo quello che mi pare un conteggio plausibile delle onde di Elliott.
La risalita dei prezzi dal minimo del 20 marzo, onda (3), e’ assimilabile ad un impulso a cinque onde terminante in A. Da quel punto mi sarei atteso una correzione inferiore al minimo precedente segnato come sotto-onda iv; invece si e’ proseguito ininterrottamente fino al punto marcato con C, che per ora rappresenta anche il top del movimento. Mi sono allora trovato costretto a segnare come B la prima correzione disponibile.
Che C, e quindi onda (4), sia terminata e’ ancora da dimostrare in quanto i minimi sono ancora tutti al disopra delle trendlines tirate dalla sotto-onda iv o dalla B.
Una soluzione potrebbe essere quella di spostare sul punto iv la B e la A sul iii, così da avere nella C un triangolo esteso, ma allora l’impulso A di cui sopra andrebbe a farsi benedire. Un’altra possibilità sarebbe quella di considerare come sotto-onda v l’intera sequenza da iv a C (expanded triangle), ma così tutto il rimbalzo sarebbe solo una A, e la sequenza B-C scomparirebbe.
Come si vede e’ tutt’altro che semplice ricomporre il puzzle, pertanto rimanderei le decisioni alla conferma del breakout dell’ultimo minimo di 32520, attualmente il solo elemento tecnico chiarificatore. Personalmente nutro seri dubbi che la reazione iniziata a marzo sia esaurita (o che si esaurirà con la prossima correzione), perciò non escluderei che la dibattuta onda (4) sia in realtà solo la prima parte del movimento di reazione, e cioè A (anche perché spesso tali onde sono piatte). La (5) pertanto potrebbe farsi attendere ancora per un altro po’ di tempo.

venerdì 23 maggio 2008

S&P/Mib (future): riepilogo settimanale


In conformità di quanto anticipato martedì, procediamo la consueta analisi sul future dell’ S&P/Mib, molto più preciso del suo gemello S&P/Mib, momentaneamente in via d’assestamento a seguito dello stacco dei dividendi.
L’ottava si chiude in calo del –1,83% (-4,40% sull’ S&P/Mib).
Come si evince dalla grafica, il movimento della settimana appena trascorsa rientrerebbe nella struttura di una normale correzione, anche se l’evento verificatosi in prossimità di un’importante resistenza va valutato con particolare attenzione. D’altro canto, il nostro vecchio S&P/Mib ha dato un segnale negativo sia sul breve che sul medio periodo. Noi però, per i motivi già spiegati, ci riferiremo per un breve periodo al suo future, che resta ancora neutrale in entrambi i periodi (ad onor del vero, il Sistema Esperto ha mostrato un segnale di vendita per il medio periodo, volutamente ignorato perché non e’ stato ancora violato il supporto di 32520 (rosso), che appunto farebbe scattare un serio allarme). Anche la MM di breve e’ stata tagliata venerdì in chiusura, ma il trend appare ancora incerto, come avallato dall’ MACD che continua ad oscillare in territorio positivo, senza per ora mostrare di privilegiare alcuna particolare direzione. L’oscillatore si e’ portato sotto la sua trigger line (MM) già dal 9 maggio scorso, senza peraltro destare preoccupazioni, tant’e’ che il future si e’ poi prodotto nell’ennesimo allungo verso i 34000 pt.
Situazioni del genere, in cui e’ palese l’indebolimento delle forze compratrici, inviterebbero all’uscita dalle posizioni in attesa di conferme ribassiste. In ogni modo non sarei così precipitoso, quantunque ciò che ritengo probabile accada per il medio-lungo periodo lo abbia già esternato da tempo. L’onda in corso sta svelando poco a poco la sua natura, ma finché questo non sarà palese, dovremo rassegnarci a subire improvvisi e rapidi capovolgimenti di fronte, con le conseguenze che ne deriverebbero. Non celebriamo i funerali prima che il malato sia deceduto: i mercati da sempre riservano sorprese, ed in attesa di nuove conferme manterrei un atteggiamento prudente.

mercoledì 21 maggio 2008

I ribassisti la spuntano nella seduta di martedì


Giornata no per il nostro S&P/Mib che lascia sul terreno il –1,59%. La situazione vista a seguito degli stacchi di ieri pare pesante, infatti importanti indicatori quali le medie mobili e l’ MACD subiscono il trauma dettato dal movimento negativo dei prezzi.
Il grafico proposto e’ quello normale, non epurato; faccio così seguito al suggerimento di un lettore a non rettificare l’indice lasciando il gap causato dagli stacchi.
Vorrei precisare che la mia non voleva essere una stramberia, infatti come appare evidente dal Trading System a sinistra della pagina, la situazione resta invariata perché si e tenuto conto del future, che ieri ha chiuso in territorio positivo.
Una situazione non dissimile si verificò esattamente un anno fa a seguito dello stacco del 21 maggio 2007: il giorno precedente i prezzi avevano registrato il massimo dell’intera salita di questi anni.
Mi chiedo come debba comportarsi l’analista che studiando un indice vede un segnale difforme da quello del suo future. Quale dei due dice il vero? Ovviamente il future. Ma allora a che ci serve l’indice?
Come potete vedere, cari lettori, a volte ci si può perdere in dibattiti di scarsa utilità senza giungere al nocciolo della situazione. Ma il lettore ha ragione, gli indici in genere non vengono rettificati dagli stacchi, tuttavia per favore consentitemi di non essere d’accordo. Io guardo alla sostanza, non alla forma. Quando scrivo un commento cosa faccio? Indico ribasso per l’indice e rialzo per il suo future?
Tra qualche tempo, comunque i prezzi oscillino, il tutto rientrerà nella normalità, aldilà di rettifiche o no; il problema si pone ora, anche se solo per un breve periodo di tempo, ma si dovrà tenerne conto.
La situazione può essere risolta diplomaticamente, affermando che il segnale scaturito oggi, per quanto concerne il future e’ negativo in quanto in prossimità di una forte resistenza (anche se i sistemi restano positivi); e ugualmente negativo per ciò che concerne l’indice in quanto le quotazioni non sono state in grado di recuperare lo stacco di lunedì, confermando la rottura del supporto di 33405. Ma questo e’ dire tutto e il contrario di tutto. Dalla prossima volta, fino a che indice e future si riallineino, mi occuperò dell’ S&P/Mib future. Ovviamente il Sistema Esperto farà riferimento al future, come ora.

martedì 20 maggio 2008

A proposito di dividendi…


Come ben sapete, ieri e’ stata una giornata contrassegnata dallo stacco delle cedole dei dividendi, che ha pesato sull’indice attorno al 3%. Nell’immagine ho riportato i grafici dell’ S&P/Mib normale (rosso) e quello epurato dallo stacco (rettificato) di colore nero. La scala dei prezzi rossa, a sinistra, si riferisce ovviamente al grafico rosso e mostra il suo valore più alto a 45500, mentre quello nero a 43500 pt.
Le due rette verticali blu indicano lo stacco di quest’anno e dello scorso anno, in cui e’ visibile lo scostamento del grafico rettificato rispetto a quello normale (rosso).
Le due trendlines mostrano una diversa angolazione, ma e’ solo un effetto ottico, in quanto hanno lo stesso valore nei punti di intersezione con la verticale del giorno precedente l’ultimo stacco (la trend rossa va calcolata con la scala rossa).
Quello che e’ diverso e’ il momento attuale, che vede il grafico rosso abbastanza distante dalla resistenza di 34600 (rossa), mentre quello nero a ridosso della stessa, ma che passa a 33650, che poi e’ il valore di chiusura di entrambi i grafici. Se oggi, martedì, l’indice incrementasse il valore poniamo dell’ 1%, avremmo in un caso un chiaro segnale di acquisto, mentre nell’altro, quello rosso, un nulla di fatto. Qui si pone il dilemma: a chi dar retta? Quale dei due grafici può considerarsi affidabile? Istintivamente opterei per quello rettificato, ma gli operatori quale terranno in considerazione? Ho dato un’occhiata al future dell’indice, che ieri e’ salito del +0,60%. La risposta e’ lì: vale quello nero e la fascia di resistenze e’ tra 33650 e 33900. Purtroppo l’inefficienza dei fornitori di dati, assieme all’incapacità e la mancanza di trasparenza degli organi deputati alla borsa, ci costringono a fare un sacco di conti che sarebbero di loro spettanza. E’ inconcepibile che nell’era del computer organi competenti e strapagati non facciano quello che un qualsiasi individuo, come il sottoscritto, fa nel giro di cinque minuti.

lunedì 19 maggio 2008

Lo stacco dei dividendi appesantisce Piazza Affari


Secondo i calcoli di Borsa Italiana, la distribuzione delle cedole ha pesato per un ammontare del -3% sull'indice S&P/Mib. I dati sono tuttora da rettificare, anche se ho provveduto personalmente ad intervenire con una rettifica manuale, che però necessiterà di aggiustamenti. Sostanzialmente l’ S&P/Mib avrebbe guadagnato un +0.32%, un po’ più debole rispetto alle altre borse europee.
Come si evince dalla grafica, i prezzi restano ancora al disotto della resistenza, tuttavia l’ RSI pare intenzionato a salire ulteriormente, essendosi portato sopra la propria trigger line (MM).
Resta quindi valido quanto detto la settimana appena trascorsa, che ci vedeva in acquisto attorno a 33430 (dati rettificati in via provvisoria). Bisognerà vedere se i prezzi potranno scavalcare i nuovi livelli aggiustati di 33775 e 34080. Il supporto e’ da spostare a 32590. Non rimane che attendere ulteriori sviluppi, mantenendo le posizioni acquisite.

sabato 17 maggio 2008

L’ S&P/Mib ancora al test della fascia di resistenze


L’ottava chiude in progresso del +1,96%. L’ S&P/Mib va a toccare nuovamente la fascia di resistenze tra 34600 e 35000, ma poi retrocede, tradendo le nostre aspettative.
L’idea di anticipare il movimento dei prezzi di mercoledì (in chiusura) o di giovedì (in apertura) non ha finora prodotto i risultati attesi, nel senso che non abbiamo assistito a vere prove di forza. Questo potrebbe derivare dal fatto che i mercati americani, di cui ricalchiamo sempre le impronte, partono deboli e terminano forti (+2,67% durante la settimana, e quinto minimo ascendente consecutivo), per cui l’operatività sul nostro indice e’ limitata alle sole prime due ore di contrattazione di quei mercati.
Possibile che la prossima settimana confermi le nostre aspettative, che ripeto, non derivano da un incauto ottimismo, bensì da una lettura attenta dei prezzi e degli indicatori, che non a caso sono tornati positivi.
L’analisi delle onde di Elliott ha finora prospettato un avvicinamento, se non un ritocco, dei minimi del 2003, ma non può aiutarci molto sui movimenti minori in contro-tendenza. E se poi la teoria sbagliasse? O meglio, se noi avessimo sbagliato il conteggio? Assisteremmo passivamente ad un grande recupero senza avervi partecipato. Mantenere almeno fino ad una chiusura non inferiore ai 34000 pt.

venerdì 16 maggio 2008

Riprende la salita dell’ S&P/Mib

Giornata piena di avvenimenti macro-economici quella di ieri, a fronte dei quali e’ stato sottolineato il rallentamento della crescita (solo 1,8 su base mondiale), rischi ancora più concreti sull’inflazione derivante dagli aumenti dei prezzi dell’energia e degli alimentari. Nella zona euro non vi sono ancora rischi di recessione, sarebbe sufficiente tenere sotto controllo la spesa pubblica… insomma, la solita tiritera, e nel frattempo i mercati Usa continuano a salire, e quindi tutti gli altri dietro.
Questo blog si occupa poco di questi argomenti, che come si e’ avuto modo di vedere non influiscono più di tanto sui mercati. Questi paiono guidati da forze oscure che spingono i prezzi sempre più in alto, fornendo sempre meno opportunità di salire sul gran carro del rialzo.
E’ questo il motivo che proprio mercoledì mi ha spinto a suggerire di anticipare l’ingresso sul mercato. Mi era apparsa evidente la volontà di salire nonostante tutto e tutti, ed ora ne stiamo avendo conferma (vedi articolo di ieri). Quando si usano indicatori che si limitano ad individuare la tendenza sul breve e medio periodo, come faccio io, bisogna ragionare in quest’ottica, tentando di afferrare piccoli pezzi di mercato finché segnali opposti si manifestino.
Ragionare su periodi lunghi come se la loro evoluzione sia già scontata può creare problemi: le regole e le strategie del trader, qualunque esse siano, non dovrebbero concentrarsi su periodi troppo lunghi, tali da mettere in serie difficoltà i propri capitali. “Tanto prima o poi si scenderà/salirà” non mi sembra una buona filosofia; in questi casi forse e’ meglio navigare a vista, seguendo i segnali degli indicatori tecnici, e sperare che una ripresa duratura del trend avvenga nella direzione in cui siamo posizionati. Sensazioni o previsioni, nostre o altrui, le lascerei da parte.
Vediamo cosa ci riserva la seduta di venerdì, che dovrebbe far tornare la nostra impostazione generale positiva per il breve e neutra per il medio.

giovedì 15 maggio 2008

Contro l’evidenza meglio lasciar perdere le congetture


Sì, e’ molto più saggio arrendersi all’evidenza: l’ S&P/Mib pare intenzionato a voler procedere la salita.
I sistemi automatici (i miei almeno) non danno ancora l’ OK, tuttavia la barra apparsa oggi sul grafico e’ per me un eloquente segnale di acquisto.
La leggera debolezza della settimana trascorsa si e’ rivelata un consolidamento pressappoco sul livello delle consuete MM di breve e di medio periodo. I rimbalzi in prossimità delle chiusure davano questa sensazione. La ripartenza odierna rappresenta il tentativo di oltrepassare la resistenza a 34600 pt. e stavolta con successo, credo.
L’ RSI sta nuovamente girando verso l’alto e presto attraverserà la propria MM (vedi grafico). Positività quindi. L’obbiettivo dovrebbe essere situato attorno ai 36000, zona di transito della trendline ribassista e della MM a 1 anno. Sarà lì, probabilmente che si dovrà porre estrema attenzione, poiché in quel punto il mercato si giocherà tutte le sue carte. Un vero braccio di ferro tra forze opposte: chissà chi la spunterà?
Tutto questo, naturalmente, previo superamento della resistenza a 34600, che e’ l’elemento essenziale per lo sviluppo di questo nuovo quadro, a dir il vero inaspettato. Il supporto e’ a 33405. Occhio quindi a giovedì e venerdì, giornate dense di avvenimenti macro-economici in grado di condizionare il futuro dei prezzi (vedi sezione apposita sotto il titolo del blog).

mercoledì 14 maggio 2008

Saras supera l’obbiettivo


Continua il buon momento per Saras, che superato l’obbiettivo di 3.85, pare dirigersi verso i 4,50 euro. Eseguito il pullback verso 3,50 come da indicazioni (3,55 toccati), il titolo si e’ impennato superando anche i 4,10.
Tutti e tre i sistemi (breve, medio, lungo) sono ora orientati al rialzo, e ciò fa ben sperare per il prossimo futuro. L’ RSI e’ entrato nell’area dell’ipercomprato, e questo rappresenta un ulteriore segnale di forza. La MM a 1 mese ha tagliato di netto quella a 3 mesi, ponendosi a supporto dinamico dei prezzi.
La risalita potrebbe continuare, anche se ci si attende da un momento all’altro un ritracciamento a consolidamento dei livelli raggiunti. Affiderei il segnale di allerta alla MM a 1 mese, che pare adattarsi molto bene alla tendenza in atto e che potrebbe resistere a ritracciamenti sino a 3,85 circa. Anche l’ RSI pare concordare con questa ipotesi. Un mini-supporto naturale lo incontriamo a 3,90. Mantenere.

martedì 13 maggio 2008

Comit: vediamo quest’altro conteggio


Anche questa nuova etichettatura delle onde vuole essere un argomento di discussione nel tentativo di capire la struttura rialzista dell’indice Comit durante questo trentennio.
Per definire e concludere l’impulso rappresentato dall’onda (III) Superciclo ho inserito una sotto-onda V tronca (truncated five), elemento questo che lo stesso Elliott definisce assai raro. Avremmo quindi trovato la sotto-onda mancante al completamento dell’impulso a cinque. Ora dobbiamo occuparci della sequenza successiva.
Fino all’onda II tutti d’accordo, credo. Il quesito che si pone ora e’ se il top (onda V) sia quello da me rappresentato con (x), oppure quello successivo da me contrassegnato per l’appunto da una V - l’onda IV descrivente una piatta estesa e’ plausibile, in quanto l’ultimo tratto ascendente (x) e’ un’onda a tre. Se mai, ci si può chiedere come mai l’onda V si sviluppi completamente al disotto della trendline di lunghissimo periodo? La risposta potrebbe essere data dal fatto che in un primo momento la retta tenne, anche in coincidenza del famoso 11 settembre, poi però dubbi, guerre in vista, incertezze, produssero il resto. Personalmente credo che considerato il tempo trascorso, un leggero spostamento della retta sia plausibile. Se mai c’e’ da chiedersi se il ciclo sia stato realmente completato? Personalmente ritengo di sì, e per un semplice motivo: perché me lo dice il conteggio. Altrimenti a che servirebbe contare?
A proposito di contare, vorrei proporre di mettere in parallelo quanto discusso oggi, con l’articolo del 7 maggio, sempre sul Comit, in cui si proponeva una salita composta da onde correttive, anziché impulsive.
L’ultima sequenza A-B da me descritta in quell’articolo si basa sull’ipotesi che il movimento rialzista di fondo possa essere ancora in essere, altrimenti sarebbe più corretto marcarle con I-II. E starebbe proprio qui la cosa sorprendente: nell’uno o l’altro caso (quello descritto oggi) l’eventuale discesa sarebbe perfettamente identica. Infatti, presunta giusta la conta attuale si scenderebbe con A-B-C; se invece fosse giusta quella del 7 maggio si scenderebbe con III-IV-V, essendo I-II già completate.
Che ve ne pare?

lunedì 12 maggio 2008

Tiscali: rialzo esaurito, o solo rinviato?


Nel pezzo del 21 aprile ci chiedevamo cosa avrebbe potuto fare Tiscali, che superata di schianto una MM di lunghissimo periodo si era portato a 2,35 euro. Ebbene, proprio venerdì il titolo ha registrato un top a 2,75 prima di flettere e ricadere a 2,44.
Il contatto con la fascia di resistenze 2,75/3,00 si e’ fatto sentire, e ha dato origine ad un pullback con obbiettivo l’area 2,30/2,20 in cui stanno per incrociare due importanti medie mobili. Se l’incrocio tenesse, come mi auguro, Tiscali attaccherebbe di nuovo la fascia di resistenze, molto probabilmente varcandole. Questo titolo ha la forza per poterlo fare, e a mio parere lo farà. Dico questo non per tirare ad indovinare, o perché il titolo mi sia simpatico (e lo e’!), ma perché e’ stato in grado di riattraversare l’intera area di trading range che aveva decisamente abbandonato la scorsa estate e poi il gennaio scorso. E poi perché il repentino dietro-front e’ avvenuto con volumi in netta espansione, per cui si può ragionevolmente ritenere che finalmente per Tiscali sia giunto il momento del riscatto.
Il titolo ha molto sofferto negli ultimi anni (-98%) ed ora difficilmente i nuovi acquirenti se ne disfaranno. Anche se in borsa nulla e’ scontato, una scommessina ce la farei. Rammento solo che Tiscali e’ capace di manifestare una volatilità molto elevata, non facile da gestire. Gli amanti delle montagne russe possono accomodarsi, gli altri faranno bene a stare alla larga – tanto lo mollerebbero abbastanza rapidamente.

venerdì 9 maggio 2008

Riepilogo della settimana


L’ S&P/Mib chiude l’ottava in calo del -2,33%. Il nostro sistema torna neutrale nel breve periodo e al ribasso nel medio, anche se il segnale generato e’ piuttosto millimetrico. Il lungo e’ sempre rimasto negativo, come evidenziato dal nastro giallo in basso nel grafico.
Nella figura sono state proposte le due principali alternative della tendenza secondo la consueta conta delle onde di Elliott. Quella negativa, a mio parere maggiormente accreditata, vede un ritorno del pessimismo, in parte confermato dalla comparsa di una nuova barra arancio. Ciò equivarrebbe a dire di essere ancora in presenza dell’onda (4), che deve ancora rivelarci la sua struttura. Nuove discese probabilmente. Dall’altro lato invece, il rimbalzo di queste settimane avrebbe chiuso l’onda II di grado superiore, pertanto si prospetterebbe una nuova ripartenza (1).
Due situazioni contrastanti quindi, eppure i conteggi sull’intero storico dovrebbero fugare questi dubbi. In realtà non e’ così. In genere, gli storici di cui si dispone sono poco adeguati ed e’ facile cadere in errore. A tal proposito inviterei a leggere, per quelli che non l’avessero fatto, un’ipotesi affatto peregrina su un conteggio delle onde sull’indice Comit pubblicato il 7 maggio, che possedendo uno storico molto più lungo, può aiutare a risolvere qualche perplessita’. Se alcuni seguaci di Elliott commentando l’etichettatura delle onde giungessero alla mia stessa considerazione, allora i conteggi qui proposti sarebbero da escludere, e si farebbe strada un’ipotesi terrificante: l’attuale sarebbe una (4) di III Ciclo.
Ma torniamo alla semplicità. Il mancato superamento della resistenza di 35000 ha respinto i prezzi in area 33700, e se le quotazioni non si riprenderanno rapidamente, non escluderei un nuovo test sul primo supporto di 32565, fatto che già farebbe parlare di nuova negatività.
Attenzione quindi alla struttura che verrà a delinearsi in questa fase in cui domina ancora l’onda (4), che potrebbe dar vita a situazioni contraddittorie. Non esiterei a chiudere le posizioni aperte su violazione di 33470, mentre tornerei ottimista al superamento di 34620.

giovedì 8 maggio 2008

Nuovo record del Greggio sui mercati asiatici


Toccati i $124 al barile proprio stamattina sulle piazze asiatiche, viene da chiedersi dove andremo a finire?
Le ragioni che spingono così in alto i prezzi del Brent sono sostanzialmente due: la forte domanda e la mancata apertura delle scorte Usa ai mercati. Quanto potrà durare? Fino a quando farà comodo agli Americani.
Dal punto di vista tecnico, invece, notiamo che l’onda (5) di grado Primario, ancora in costruzione, si sta dirigendo verso il bordo superiore del canale ascendente che all’occasione transiterà sui $145.
Il superamento di quota 107, descritta nell’articolo del 1 aprile, ha prodotto l’accelerazione annunciata, dando il via ad una nuova fase speculativa. Oltretutto non si può escludere che l’attuale onda III Ciclo possa sfondare il bordo superiore del canale, cosa che andrebbe a deprimere ulteriormente gli altri mercati.
La MM a 1 anno ha sempre funzionato bene a sostegno dei momenti rialzisti, ed ora notiamo che le quotazioni tendono a staccarsi ulteriormente dalla stessa.
Per quanto concerne l’operatività su questo future, mi limiterei a mantenere le posizioni, alzando lo stop a 109,70 (Brent I scadenza).

mercoledì 7 maggio 2008

Davvero strana la lunga salita dell’indice Comit


Il grafico in scala logaritmica proposto mostra 35 anni di quotazioni dell’indice Comit, il massimo a mia disposizione, stretto parente dell’attuale S&P/Mib. Non so immaginare l’andamento dei prezzi prima del 1973, comunque sapendo che gli anni ‘60 furono quelli del miracolo economico, immagino che le quotazioni fossero ben più alte del picco del 73.
Quello che però e’ interessante, e’ che le sequenze rialziste dal minimo del ’78 sembrano essersi formate a seguito di onde a tre, anziché a cinque: correzioni invece di impulsi. Ciononostante si e’ passati dal minimo di 55 pt. fino a toccare nel 2000 i 2182 pt.
Inutile dire di aver provato in tutti i modi di assegnare a questi movimenti un’etichettatura che mostrasse un moto impulsivo a giustificazione dei rialzi: ebbene, non mi e’ riuscito. Poi, l’idea, che Elliott stesso suggerisce proprio nell’esposizione iniziale del suo schema: il principio, e quindi lo schema delle onde e’ valido in entrambi i sensi. Ho poi provveduto ad invertire la scala dei prezzi, capovolgendo perciò il grafico, e tutto e’ apparso più chiaro.
Il risultato e’ quello che compare in figura, in cui ho riprodotto solo i due gradi maggiori Ciclo e Superciclo. E’ stata anche aggiunta una MM a 2 anni che sostiene bene i prezzi fino al loro punto di svolta, ad eccezione del punto X negli anni ‘94/’96, dove la stessa si appiattisce. La sua perforazione ha sempre originato una inversione del trend Ciclo, ed altrettanto pare essere avvenuto a partire da novembre scorso. A tale proposito si intravede una certa similitudine a quanto accaduto nella sotto-onda B di (X): allora, la C che ne seguì scese molto al disotto del minimo precedente.
Infine solo un’annotazione: se davvero (Y) e’ il top del movimento, allora per lo schema elliottiano la A e la B successivi sarebbero in realtà una I e una II. Tradotto, scenderemmo in cinque anziche’ in tre.
Più che di pronostici, che in casi come questo necessitano di anni per essere confermati, sarei interessato ad un punto di vista dei lettori sul loro modo di vedere le varie fasi dell’intero periodo, proponendo pertanto conteggi alternativi a quello da me suggerito.

Riesaminiamo la situazione dell’ S&P500


L’ennesimo recupero dell’ S&P500 induce a riflettere sulla situazione di medio-lungo periodo di quest’indice. Esso infatti, si riporta al disopra della MM a 1 anno, che sta per rigirarsi positivamente.
Il fatto spinge a riesaminare la situazione del conteggio delle onde che hanno accompagnato la lunga fase rialzista. La sequenza lunga e ripetitiva, sino alla monotonia, mi fa supporre ad un’unica forte onda III, che potrebbe aver trovato il top o nel luglio 2007, o nell’ottobre successivo.
Nel primo caso infatti, avremmo il movimento successivo assimilabile ad un’onda piatta (piatta estesa), marcata con a-b-c, e perciò chiusa (onda IV).
Nel secondo caso, spostando il top dell’onda sul punto b, avremmo un’onda a in vece della c, così che il rimbalzo in corso sarebbe da identificare come onda b, cui seguirebbe un nuovo affondo c con minimo inferiore al precedente (1256).
La MM lunga non aiuta molto perché per tutto il processo rialzista e’ stata interessata più volte, anche se di poco, smentendo poi il segnale. In occasione dell’onda a, l’azione si e’ rivelata un vero e proprio whipsaw (falso segnale) con le quotazioni che si sono subito riprese. Un pullback di conferma al disopra della MM, comunque, mi farebbe ritenere conclusa la correzione, aprendo la strada all’onda V.

martedì 6 maggio 2008

Poche le novità durante il ponte di maggio


Tre giornate, le ultime, che vedono le quotazioni dell’ S&P/Mib tenere in grande considerazione la fascia di resistenze fra 34600 e 35000. Ieri poi, sarebbe stato meglio prolungare il ponte del primo maggio.
La MM a 6 mesi sta scendendo e sta per andare a toccare i 35000 pt. Resistenza su resistenza, quindi. Personalmente ritenevo che questo livello potesse essere superato, magari fino alla chiusura del gap di gennaio, ma si sa, il mercato non fa mai quello che pensi, complici anche le festività recenti.
La MM di breve sta per incrociare quella intermedia, e questo sarebbe positivo per il prosieguo del rimbalzo. Anche l’ MACD si muove bene pur mostrando scarsa forza direzionale. Positiva la situazione nel breve periodo, mentre resta neutrale quella di medio, ingabbiata com’e’ al disotto dei 35000 pt. Finché i prezzi rimarranno sopra a 34000 non vi saranno rischi eccessivi, ma questo livello dovrà essere monitorato con attenzione, perché il suo cedimento vedrebbe fallire il tentativo di incrocio delle due MM.
La situazione generale resta perciò quella indicata nel riquadro in alto a destra della pagina de blog.

sabato 3 maggio 2008

Riepilogo della settimana


La settimana borsistica termina in progresso del +1,51%.
Ad un anno di distanza dall’inizio del declino dei prezzi, l’ S&P/Mib ha registrato un minimo a 30060, lasciando sul terreno un regresso del -32%. Da lì, un discreto recupero che ha ricondotto i prezzi in area 34000.
Il rally in corso deve ora affrontare la fascia di resistenze tra 34500 e 35000, tuttavia pare aver trovato nei 32500 pt. un discreto supporto, che in precedenza ha favorito qualche rimbalzo. Purtroppo il ridotto spazio in cui si muovono i prezzi complica l’operatività: basterebbe infatti un aumento improvviso della volatilità per mettere a dura prova le strategie messe in campo.
Il conteggio delle onde di Elliott vede l’intera discesa come il segmento incompleto di un impulso in attesa dell’onda (5) finale, che a sua volta completerebbe un’ulteriore onda di grado superiore A, oppure C, a seconda del ruolo che si voglia dare alla lunga risalita di questi anni, onda V, oppure B. Ci sarebbe anche l’eventualità che la discesa di quest’anno potrebbe essere sostituita nell’etichettatura dalla sequenza (A)-(B)-(C), anziché da (1)-(2)-(3). Questo però comporterebbe il fatto che la salita precedente fosse stata un’onda I, e quindi la discesa fino al punto (3) una II. Due ipotesi pessimistiche ed una ottimistica: quale prevarrà?
A mio parere un conteggio deve rispettare una certa armonia nel movimento, nel senso che debba essere data la precedenza a soluzioni più equilibrate, che non a forzature atte ad interpretare, più che ad evidenziare le apparenze. Riferirsi principalmente ai movimenti di grado superiore, per determinare quelli di grado inferiore, pare essere la miglior tecnica per decifrare l’andirivieni caotico dei prezzi.
E’ questo che mi fa ritenere che nuovi minimi siano ancora possibili, anche se questo fa parte più delle opinioni che non di un’analisi attenta e distaccata. Tuttavia, solo il superamento confermato dei 37000 pt. cambierebbe il quadro - e quindi il conteggio - proposto.
L’attuale onda (4) potrebbe propagarsi per diverse settimane, prima di chiarirci la sua struttura. Dovremo perciò ragionare come fossimo in presenza di un’area di trading range in formazione, aspettandoci improvvisi mutamenti di fronte. In tale circostanza l’esperienza dovrà prevalere sui tardivi segnali dei Trading Systems. E’ possibile che il livello di 35000 possa far scattare segnali di acquisto sul medio periodo, che attualmente e’ ancora neutrale.

giovedì 1 maggio 2008

Sforbiciata? No grazie, meglio una spuntatina.

La Federal Reserve ha tagliato il tasso di riferimento di 25 punti base portandolo al 2,00%, mentre il tasso di sconto è stato ridotto di 1/4 al 2,25%. Moltissimi comunque gli appuntamenti in agenda mercoledì.
I commenti dicono che questo sia l'ultimo di una serie di tagli iniziati a metà settembre, anche perché due funzionari della FED hanno dissentito dalla decisione di tagliare i tassi, preferendo non apportare alcun cambiamento;
ma subito dopo dicono esattamente il contrario affermando che la FED si è lasciata le opzioni aperte e i mercati finanziari vedono una qualche possibilità che potrebbero esserci altri tagli in cantiere.
Il taglio è conforme alle attese di molti osservatori, che scommettevano su una riduzione da un quarto di punto,
tuttavia i mercati non sono stati molto soddisfatti, tanto e’ che l’ S&P500 ha chiuso in leggero calo del –0,38%.
A partire dal picco di 5,25% dell'estate scorsa, i tassi Usa sono stati ridotti da metà settembre 2007 con l'emergere della crisi dei mutui.
Nel comunicato la FED afferma che le incertezze circa le prospettive di inflazione rimangono elevate,
ma poi aggiunge che nel corso dei prossimi trimestri si attende una moderazione dell'inflazione. Ma allora perché dichiara che i prezzi dell'energia ed altri prezzi di commodity sono in rialzo?
Quello che penso io, e che non conta nulla, e’ che ormai siamo arrivati al capolinea col giochetto dei tagli, senza che questi abbiano apportato chissà quali benefici. Forse avranno sostenuto i mercati, ma ora che si farà contro l’inflazione, del resto annunciata dalla stessa FED?